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Descrizione

Le origini delle borgate di Usseaux sono molto antiche e legate ai popoli che nel tempo hanno abitato l'Alta Val Chisone (Val Pragelato) lasciando sul territorio una marcata impronta della loro cultura, della loro lingua e delle loro tradizioni (Liguri - Celti - Romani - Barbari - Bizantini - Provenzali - Longobardi - Saraceni). Le prime notizie documentate sull’esistenza di Usseaux, Pourrieres, Balboutet e Fraisse che, insieme a Mentoulles, Fenestrelle e Villaretto, sono tra i villaggi più antichi dell’Alta Val Chisone, risalgono all’anno 1064 quando la Contessa Adelaide fondò l’Abbazia di Santa Maria di Pinerolo donando ad essa i territori dell’alta valle. La nascita della borgata del Laux risale invece al 1200 ed è attribuita ad un gruppo di esuli, perseguitati dallo Stato e dalla Chiesa perché eretici, provenienti da Lione e dalla Provenza. A questi si unirono poco più tardi i “poveri di Lione”, seguaci di Pietro Valdo (i Valdesi), al tempo in forte dissenso e contrasto con la Chiesa Cattolica di
Roma.

Dall’XI secolo, e nei secoli che seguirono, le borgate di Usseaux vissero le esperienze e la storia delle altre comunità dell’Alta Val Chisone: il Delfinato (1091-1349), il Regno di Francia (1349-1713), il Ducato dei Savoia a partire dal 1713 (trattato di Utrecht), le guerre tra Francesi ed i Savoia (battaglia dell’Assietta del 1747), nuovamente il dominio francese e poi l’impero napoleonico (1798-1815), le guerre di indipendenza che portarono nel 1860 all’unità d’Italia. Come tutte le comunità dell’antica Val Pragelato, anche le borgate di Usseaux fecero parte degli Escartons (1343- 1713). La Repubblica degli Escartons fu un’esperienza amministrativa unica nel suo genere, governata da una Federazione di cinque territori indipendenti (gli “Escartons”): Briançon, Queyras, Casteldelfino, Pragelato e Oulx. Grazie a una sorta di costituzione sottoscritta da oltre 50 comunità, le popolazioni di queste vallate alpine a cavallo tra l’Italia e la Francia, furono infatti affrancate dalle servitù feudali e ottennero una serie di diritti: dalla libertà individuale, alla proprietà e all’autogestione del territorio. Buona parte del territorio degli Escartons vide negli stessi secoli (dal 1200 al 1713), la presenza di due comunità di fede diversa, quella cattolica e quella valdese, i cui conflitti si conclusero ufficialmente con il trattato di Utrechet. L’attuale conformazione e organizzazione del territorio, le caratteristiche peculiari delle borgate e molti segni tangibili del passato sono propri delle vicende storiche che si susseguirono in questi secoli.

Tra il XVIII e il XIX secolo il contado di Usseaux appartenne, per titolo e diritto nobiliare, alla famiglia dei Conti Brunetta d’Usseaux. Da ricordare la figura del Conte Eugenio Giulio Maria Brunetta d'Usseaux che, tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, fu grande amico e collaboratore del Barone Pierre de Coubertin. Il Conte Eugenio è l’unico italiano ad essere stato Segretario del CIO (Comitato Olimpico Internazionale), dall’elezione del 1908 e sino alla sua morte (1919); figura di spicco e promotore del moderno Olimpismo, per molti fu il vero ideatore e promotore dell’edizione invernale delle Olimpiadi.

Nel XX secolo, gli eventi che più segnarono il territorio e le sue dinamiche socio economiche, sono stati certamente la Prima e la Seconda Guerra Mondiale e i periodi che ne seguirono. Periodi molto
difficili della storia recente (e non solo per l'alta valle), a cui seguirono fenomeni migratori importanti che hanno
determinato una perdita di popolazione significativa. Dalla popolazione di 1474 abitanti censita alla data del 1861 e di 1203 censita alla data del 1901, si è passati agli attuali 192; di quest’ultima poco più del 50% effettivamente residente tutto l'anno nelle borgate di Usseaux. Condizione tipica di molte valli alpine e appenniniche creatasi in particolare a seguito del boom economico del secondo dopoguerra e del forte richiamo dell'industrializzazione prima e del terziario avanzato poi, realizzatesi negli ultimi decenni del secolo scorso nella media-bassa valle e nei poli urbani della pianura.

L'abbandono del territorio della gran parte della popolazione originariamente residente agli inizi del '900 è oggi certamente un'emergenza e una problematica che investe e stimola la politica locale a darsi delle strategie e definire azioni che siano di contrasto e di inversione di tendenza. Le comunità di questi territori, a partire dalla fine del XX secolo, hanno provato a mettere in atto politiche in tal senso; per il territorio di Usseaux e delle sue borgate si può certamente affermare che proprio da quegli anni le Amministrazioni che si sono succedute hanno messo in atto politiche e azioni di recupero della cultura e delle tradizioni locali, di valorizzazione dell’architettura alpina tipica e dell’intero patrimonio paesaggistico e ambientale del territorio, di salvaguardia delle comunità locali e dei servizi di base.


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